Le
banconote sono pezzi di carta che rappresentano un titolo di credito.
Nell'epoca pre-digitale non esisteva altro modo per facilitare gli
scambi se non con titoli di credito a corso legale. Oggi non è più così. Il contante si potrebbe abolire integralmente.
Per effettuare un pagamento non servirebbe neppure la carta di credito ma un semplice (ormai) lettore di impronta digitale.
Ciò
che conta per effettuare un pagamento è avere del CREDITO CERTIFICATO,
cioè avere svolto un lavoro o fornito una merce o un servizio che
abbiano un loro valore di mercato per qualcuno.
L'uso
del denaro digitale ha il vantaggio/svantaggio di essere facilmente
tracciabile, per cui chi dispone degli strumenti di tracciabilità può
essere informato su qualsiasi tua transazione.
Inoltre può venire azzerato o trasferito con un click.
Il
problema della sicurezza o riservatezza delle transazioni, quindi, non sta nell'uso del denaro digitale o cartaceo, ma
nel sistema di gestione del denaro digitale e nelle chiavi di accesso al
valore depositato.
Il trattamento digitale del denaro attraverso il sistema bancario introduce numerose distorsioni.
La distorsione N° 1 del sistema consiste nella NON separazione tra banche d'affari e banche commerciali o casse di risparmio.
I miei risparmi non sono depositati in banca, ma prestati alla banca, contro la mia volontà.
Il mio denaro viene fatto circolare contro la mia volontà.
La
Cassa di Risparmio dovrebbe invece essere un ente in cui io carico
valore personale (deposito denaro) e li resta, senza produrre interesse,
ma avendo invece un costo di struttura a mio carico.
Se
voglio far fruttare il mio denaro lo investo, direttamente o tramite
banche d'affari, ma non deve essere la Cassa a farlo a mia insaputa.
Mi si dirà che in questo modo non facciamo circolare il risparmio e questo non è bene sul piano dell'economia. FALSO.
Se
io, investitore, ho bisogno di denaro, lo chiederò al risparmiatore
allettandolo con la remunerazione (interessi) che posso offrirgli in
funzione del rischio di investimento.
Se il risparmiatore non vuole
rischiare e preferisce sostenere i costi di deposito senza
compensazione, sono affari suoi.
Con questo io
dovrei avere la certezza della salvaguardia dei miei risparmi. Anche se
sarebbe un passo avanti, non basta a darmi una certezza. Infatti cosa ho
depositato nella Cassa di risparmio ?
Un valore espresso in una valuta.
Ma che quanto vale quella valuta ? L'equivalente di X kg di pane, in
quel momento, ma domani ....
In altre parole, resta il
problema di come assegnare a quel VALORE depositato una stabilità nel
tempo. Se fossero pagnotte, bene o male conserverebbero nel tempo quel
certo valore di scambio, invece sono "certificati in valuta".
E qui siamo senza soluzione, perchè non esiste un valore oggettivo ed immutabile delle cose.
La
distorsione N° 2 consiste nella assenza di riservatezza circa l'entità
dei miei risparmi e circa il loro impiego. Qualsiasi impiegto della mia
banca ha accesso al mi CC e può vedere le mie movimentazioni.
Potenzialmente può informare chiunque sia interessato alle mie vicende
economiche. Lo Stato si è aggiunto quale osservatore privilegiato, con
l'abolizione del segreto bancario. Lo Stato, ancora una volta, non è una
astrazione, ma è fatto di persone fisiche che hanno un potere, persone
che possono agire anche a mio danno.
Lo Stato può, per LEGGE,
decidere di prelevare dal mio CC tutti i soldi che vuole, ed io non
posso farci niente. Col vecchio sistema cartaceo ed i soldi dentro il
materasso questo non era possibile, salvo intrusione in casa mia.
Nel nostro mondo complesso è ridicolo pensare ad un ritorno al passato.
Pensiamo
invece a come rendere più equo e sicuro il sistema di gestione del
risparmio e delle transazioni economiche nell'era digitale, mettendo per
sempre in pensione la carta moneta stampata.
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